Abarth
Dal 1949
La Abarth è una casa automobilistica italiana, fondata il 31 marzo 1949 dall'ingegnere italo-austriaco Carlo Abarth e dal pilota Guido Scagliarini.
Nata come scuderia sportiva, improntata alla produzione di autovetture sportive di piccola cilindrata, deve il suo successo soprattutto alle marmitte omonime, prodotte per l'elaborazione di diverse vetture di case automobilistiche come FIAT, Alfa Romeo, Lancia, SIMCA e Porsche.
Attualmente l'azienda è una società controllata al 100% da FCA Italy, a sua volta facente parte di Fiat Chrysler Automobiles. Rilanciata a partire dal 2007, con il nome Abarth & C. SpA, l'azienda si occupa della produzione e commercializzazione di versioni sportive ed elaborazioni di vetture FIAT con il marchio Abarth.
L'INIZIO
Nel secondo dopoguerra, si era affacciata la fabbrica automobilistica torinese Cisitalia, che si avvaleva dell'esperienza di un giovane elaboratore, Carlo Abarth, mutuato direttamente dall'azienda motociclistica Motor Thun, dove si fece conoscere anche come pilota. Dalla Cisitalia, all'epoca in amministrazione controllata, Abarth riutilizzò alcune auto che ebbe come saldo. Ma il vero successo iniziò con un accessorio che avrà molta popolarità: la Marmitta Abarth, inizialmente solo per la Topolino, che riusciva ad aggiungere alla piccola utilitaria un suono aggressivo, oltre ad un piccolo aumento di potenza. Tuttavia l'auto era un'utopia, fino all'arrivo della proletaria Fiat 600, che diede ad Abarth un ottimo trampolino per far conoscere la sua innata abilità di elaboratore. Il logo aziendale fu fin dall'inizio uno Scorpione, segno zodiacale di Karl Abarth, disposto al centro di uno scudo, emblema di vittorie, con sfondo giallo e rosso, colori di Merano, città natale del padre di Karl Abarth.
La nuova 1100, lanciata da FIAT nel 1953, rappresenta per la Abarth la possibilità di creare ulteriore valore da un mezzo esistente. Proprio in quell'anno i risultati aziendali danno ragione ad Abarth: 70 dipendenti, esportazioni al 10% del fatturato totale, quasi 50.000 marmitte prodotte.
È del 1955, però, la grande intuizione di Abarth di rielaborare una Fiat 600 per ricavarne una piccola sportiva, la "750 GT". Questa vettura rappresenta il gioiellino con cui la Abarth definisce il nuovo standard delle vetture rielaborate. La vettura infrange diversi primati alla Mille Miglia e a Monza. Lo stesso risultato verrà ottenuto nel 1958 quando sulle Fiat 500, rielaborate dai carrozzieri Zagato e Pininfarina, Abarth decide di intervenire. Di lì a poco uscirà la vera e propria 500 Abarth, con impianto di scarico della ditta e carburatori Weber. La vettura stupirà nuovamente tecnici e addetti ai lavori, e fu un successo anche commerciale.
Nel 1958, dopo numerosi successi, in pista e non solo, la Abarth compie un ulteriore passo in avanti, specializzandosi nell'elaborazione sportiva di vetture FIAT.
Karl Abarth, come lui stesso amava definirsi, era un creatore di auto "elaborate, non preparate". Negli anni '50 Abarth intuisce che per differenziarsi ha bisogno di qualcosa di diverso, capace di catturare l'immaginario e i desideri di un pubblico più ampio. Crea così le prime Marmitte Abarth, foderate con lana di vetro per aumentare le prestazioni ed emettere un inconfondibile rombo, e i primi Kit per Tuning, strumenti che permettono ai normali veicoli da strada di incrementare notevolmente le prestazioni a prezzi decisamente accessibili. Il primo passo in questa direzione fu una cassetta di trasformazione Abarth per la Fiat 600. Questa idea gli venne quando presentò alla stampa la prima auto della sua casa automobilistica in serie, la "Fiat 600 derivazione Abarth 750". Come si deduce dal nome, il primario intervento fu eseguito sulla cilindrata, ma mantenendo impostazione meccanica e componenti principali in comune con la berlina di serie. Le vittorie e i record in pista ottenuti dalle Abarth sono una naturale conseguenza e fecero da volano a tutte le attività dell'azienda.
Nel 1971 Abarth viene acquisita dalla Fiat e nel 1979, con Fiat, Lancia, Autobianchi e Ferrari, diviene marchio di Fiat Auto Spa. In quegli anni produce interpretazioni di auto del gruppo, come la A112 Abarth, insieme ad auto che hanno dominato la scena rallistica come le 124 Spider, le 131 e Ritmo sino alle Lancia 037, S4 e Delta, in collaborazione a livello progettuale con Pininfarina.
Nel 2007 il gruppo Fiat rilancia Abarth. Il primo modello del nuovo corso fu la Abarth 500, dotata di un motore T-Jet 1.4 Turbo 16v da 135 CV, ulteriormente potenziabile a 160 CV tramite i kit di elaborazione: "esseesse", "esseesse Koni", "Abarth Elaborazione 595" e "695 Abarth Brembo Koni". Nel 2008 viene lanciata la Abarth Grande Punto, mentre nel giugno del 2009 la Grande Punto "Abarth Supersport". Caratteristiche base di questa versione sono il kit "esseesse" già installato dalla casa madre con il motore potenziato fino a 180 CV e gli interni sportivi con sedili Abarth by Sabelt. Si approfitta del lancio di questa versione per riproporre tra i colori disponibili lo specifico tono di grigio denominato Grigio Campovolo, già appannaggio delle vecchie Abarth.